Orologio
analogico con movimento 2036 – 5 atm. Cassa rosa lucido da 38 mm. Quadrante
decorato con pietre. Cinturino in pelle rimovibile. Anse 18 mm.
Tema |
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Uno sfondo bianco lascia emergere un rosone elegante e colorato, circondato da piccole pietre preziose.
La bellezza classica non è mai troppo o troppo poco, è semplicemente perfetta.
€129,00
Disponibile
Orologio
analogico con movimento 2036 – 5 atm. Cassa rosa lucido da 38 mm. Quadrante
decorato con pietre. Cinturino in pelle rimovibile. Anse 18 mm.
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Secondo un’antica leggenda il figlio di un pescatore di Messina, chiamato Colapesce per le sue abilità di muoversi in acqua, fu interpellato dall’imperatore Federico II di Svevia per conoscere cosa ci fosse sotto la Sicilia. Colapesce, una volta immerso, non fece più ritorno: vide che l’isola era sostenuta da tre colonne e decise di restare sott’acqua a reggere una di esse - segnata da rovinose crepe – per impedire che la sua amata isola potesse sprofondare. A Colapesce e alla sua storia è ispirato questo anello dalle sfumature argentee.
La leggenda dei mori è una delle più antiche leggende siciliane: è ambientata intorno all’anno 1100, durante la dominazione dei Mori sull’isola. Fu qui che un giovane moro conquistò l’amore di una ragazza palermitana che, alla notizia dell’imminente partenza di lui, presa dalla gelosia gli tagliò la testa e la trasformò in un vaso per tenerlo con lei per sempre. Così nasce un anello ispirato alla storia d’amore.
Un anello dedicato a una delle più famose leggende siciliane, da cui è nata la tradizione delle teste di moro: la storia d’amore tra una bella giovane palermitana che stava sempre affacciata al suo balcone, tra piante e fiori, che si innamorò di un moro e – presa dalla gelosia - gli tagliò la testa e ne fece un vaso per tenerlo sempre con sé.
I simboli e le leggende di un’isola sono ispirazione e linfa creativa per gli artigiani siciliani. Così una delle più belle leggende d’amore e gelosia, quella di una giovane fanciulla palermitana e di un Moro, ispira capolavori d’arte dalla ceramica alla gioielleria legati alla celebri Teste di Moro.
La tradizione della musica popolare siciliana è antichissima e si è formata nel tempo dall’incontro tra dominazioni differenti. I principali strumenti che accompagnano i canti popolari, legati alla diffusione dei canti di lavoro che davano il ritmo agli antichi mestieri, sono il tamburello siciliano, lo zufolo e la quartara che – utilizzata in origine per trasportare acqua e vino – fu in seguito utilizzata anche come strumento a fiato. Un orologio colorato che, ispirandosi al passato, dà ritmo alla vita di ogni giorno.
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